4 sono le cose che mi hanno più colpito da quando 2 anni e mezzo fa sono tornato a Roma.
1) Il rumore dei trolley sui sanpietrini
Mezza Roma negli ultimi 7 anni si è data al bed&breakfast e questo rantolo ipertrofico di rotelline a ogni ora nel centro storico è stato per me un rumore nuovo: DRRRR DRRRR DRRRR DRRRR
Da non confondere col DRRRRRRRRRRR DRRRRRRRRRRR di matrice coreana. (Sì, mi piace fare questi studi filomanologici)
2) Il perchécomunque come rimpiazzo loffio del perché
É surreale perché è come parlare giustificandosi a raggera. Si mettono le mani avanti, indebolisce il discorso, because anyway. Me lo sconsiglio vivamente.
3) Il “Leggermente”
Non dimenticherò mai questo momento di acomunicazione sublime. Chiesi un’acqua da Castroni e il tizio dall’altro lato del bancone mi domandò solenne “Leggermente?” Sprofondai in un silenzio deduttorio avanzando mentalmente un ventaglio di ipotesi rarefatte. “No, ne ho proprio desiderio. Ho molta sete.” Ma lui insistì: “leggermente?” Ed io quasi spazientito: “Ma leggermente chi, che cosa?”
“Leggermente frizzante!”
“Ah! OK! Va bene.”
Pensai fosse un caso isolato ma mi accorsi ben presto che il frizzante era stato ovunque leggermente abbandonato.
Per dispetto, quando adesso chiedo un’acqua, esclamo: “gorgogliante”. E aspetto di nascosto l’effetto che fa.
4) Il buongiorno
E’ adesso incredibilmente sulla bocca di tutti. Passo a Borgo o a Piazza Navona e i ristoratori sbuongiornano come se non ci fosse un domani con gli occhi fissi nel vuoto.
Perchècomunque a Roma ogni giorno che passa il buongiorno è leggermente più DRRRR
Manuel de Teffé