Dall’uno al tre Aprile ho tenuto a Parigi quella che posso definire la migliore masterclass mai data a una scuola di cinema. Ospitato per tre giorni intensivi dalla nuova Accademia cinematografica DBIMA di Parigi, sono stato onorato di inaugurare un corso speciale di un mese con una “kick-off” masterclass sulla “Prospettiva del cinema europeo” a 7 studenti provenienti dalI’India e dallo Sri Lanka. Qualche settimana prima ero tentatissimo dal dare una clamorosa buca a quest’esperienza rivelatrice, dati i miei vari impegni e una consegna impellente di lavoro… Tuttavia, la mia esperienza mi ha insegnato che insegnare insegna sempre allo stesso insegnante qualcosa di misterioso e imprevisto. Perché innanzitutto, chi insegna deve rivedere tutto ciò che sa, deve chiamare all’appello tutte le sue acquisizioni dedicando qualche giorno alla ricerca di una nuova sintesi… Questo processo affascinante provoca una crescita nuova nel mentore, che nel momento stesso in cui si “svuota” di una conoscenza donata… viene riempito da una nuova sapienza… E dunque son partito, domandandomi cosa potessi dare di nuovo io a questi sette ragazzi e ragazze dai venti ai trent’anni provenienti da una zona del mondo a me familiare solo per quel capolavoro di film di GHANDI. Incredibilmente, è stata l’esperienza di insegnamento più arricchente mai avuta nella mia vita… Stavo per dire retoricamente “una delle più belle della mia vita” ma mi sono corretto in tempo e sono andato verso questa esagerazione fondatissima… Il primo giorno sono partito a razzo illustrando il Neorealismo italiano e la Nouvelle Vague francese, collegando il tutto alla New Hollywood, con incursioni lampo su Kieślowski e Malick. Abbiamo quindi analizzato la sceneggiatura di uno degli studenti, scelta dalla scuola di cinema come esercizio per tutti di ripresa. Il secondo giorno ho illustrato i principali registi dai quali si possono desumere tutti gli stili di montaggio più importanti e abbiamo iniziato a disegnare lo storyboard, da una scena decisa da me della sceneggiatura. Il terzo, eccezionale giorno, abbiamo affrontato il casting e i suoi fondamenti. Nella prima parte della giornata abbiamo ricevuto gli attori convocati dalla scuola, nella seconda parte, a turno, ho fatto diventare registi gli studenti invitandoli a girare la scena decisa secondo lo storyboard e infine, abbiamo tirato le somme parlando di tutto ciò che avevamo imparato nei tre giorni. Sono stati 4 i momenti più belli di questa masterclass, che porterò con me per tutta la vita; il primo, la mattina del terzo giorno, quando parlando del montaggio cinematografico, a un certo punto mi sono alzato dalla sedia e ho svelato una tecnica che avevo desunto dopo anni di osservazione, un segreto del mestiere, direbbero alcuni… Appena l’ho rivelato gli occhi di uno studente si sono illuminati: “Ho capito! Ho capito! Chiarissimo!” Ha esclamato in preda a una mini epifania, poi ha anche applaudito… mi ha applaudito davanti a tutti, super felice della scoperta. Mai vista una cosa simile… Altro momento: qualche ora dopo una studentessa, conoscendo per la prima volta l’attrice che avrebbe interpretato il personaggio della madre da lei scritto, si è commossa alla fine del casting stringendole la mano… Io non capivo, ma lei candida: “È la prima volta che conosco un mio personaggio, Sir!”… Il terzo momento: la fine delle riprese, quando ho riunito i magnifici sette attorno a un tavolo e ho chiesto a tutti di stilare una classifica dei 10 takeways della mia masterclass. E infine il quarto, anzi quarto resta un numero nella vostra immaginazione, perché talmente commovente che preferisco tenermelo per me o narrarlo in persona a chi mi domanderà. Grazie ragazzi e ragazze per l’attenzione, la passione e la leggerezza con le quali abbiamo passato insieme tre giorni memorabili in classe, al bistrot, e in produzione. Buon viaggio e portate tanta speranza con i vostri film!
Manuel de Teffé






































