Roma. Basilica di San Pietro. Sono circa 8 anni che non ci metto piede e decido di visitarla presentandomi alle 7 per evitare di stare in fila coi turisti. Entro: ovunque cartelli che vietano di fare foto e video. Siamo solo io e le guardie. NO FOTO – NO VIDEO – NO FOTO – NO VIDEO – NO FOTO – NO VIDEO. Ovunque. Mi sento un cowboy che non riesce ad estrarre la sua colt dalla fondina. Dopo una marea di foto non scattate sto per uscire, quando vedo uno squarcio prospettico da capogiro. Le dita della mano esitano sull’iPhone. Non devo. Mi giro e punto una guardia: è un omino serissimo che sembra puntare il suo sguardo nel nulla, sembra un Napoleone in miniatura senza esercito. Lo avvicino curvandomi per non dare l’impressione di essere troppo alto e a mezza voce improvviso umilmente: “Buongiorno, mi scusi tanto sa… so che è vietato fare foto e video, vietatissimo, non ricordavo, sono anni che… ci son cartelli ovunque e dunque… però… è che a mia moglie, che è lontana, piacerebbe molto un segno, un colore, guardi che cielo… potrei strappare una foto per lei? Solo per lei. Una”. L’omino mi scruta come fossi la Stele di Rosetta, aguzza gli occhi, tira un sospiro e legifera: “SBRIGHETE”. Io sorrido mitemente, riacquisto la mia altezza e corro veloce a scattare la foto. Solo una, in un lampo. Poi mi volto e a ringraziamento alzo il pollice come Fonzie. A specchio, l’omino fa lo stesso e riabbassa subito la mano, guardandomi con una complicità inaudita. Sipario.
Manuel de Teffé